Il contesto
Organizzazione imprenditoriale di piccoli imprenditori che organizza
attività di formazione per i propri associati e tra questi, gli
autotrasportatori merci.
Il bisogno di formazione
Per poter svolgere attività di autotrasporto merci è necessario
ottenere l’abilitazione prevista dalla normativa vigente sostenendo
apposito esame. Per sostenere l’esame è necessario ottenere l’attestato
di partecipazione ad apposito corso.
L'azione formativa
Questo corso prevede contenuti quali diritto civile, del lavoro e
commerciale, gestione d'impresa, norme per il trasporto, norme tecniche
sui mezzi, sicurezza.
Utenti di questa iniziativa formativa sono artigiani o dipendenti di
grosse imprese di autotrasporto con mezzi che superano le 3,5
tonnellate di massa complessiva.
Il corso si ripete da 20 anni, al ritmo di almeno un’edizione l’anno,
ultimamente anche 2. Il corso deve durare 150 ore e normalmente si
sviluppa su 2, massimo 3, mesi, per 2 sere la settimana più qualche
sabato mattina.
Vi partecipano mediamente 12 – 15 persone con un’età media di 25 – 40
anni, pochi gli over 50, di bassa scolarizzazione. Se il candidato è in
possesso di un diploma, può dare direttamente l’esame senza l’obbligo
di frequenza del corso.
Per legge la formazione deve essere fatta tutta in presenza. La
didattica viene fatta attraverso lezioni frontali, esercitazioni e
simulazioni.
Considerazioni
La bassa scolarizzazione (scuola media) di tanti partecipanti rende difficile la trattazione di parecchi contenuti.
La durata del corso, determinata per legge in 150 ore, comporta molti
problemi per la frequenza tenendo conto della tipologia del mestiere
svolto e della loro provenienza (anche valli lontane da Bolzano
come la Val Gardena e la Val Badia).
Considerate le difficoltà di apprendimento di alcune tematiche (es.
gestione aziendale e accesso alla professione) sarebbe opportuno
aumentare la durata dei corsi ma è già problematico, per le ragioni
indicate, frequentare per le ore obbligatorie. Ogni tanto si riescono a
fare incontri integrativi con la motivazione della preparazione
all’esame.
Si rileva un crollo nella partecipazione dopo le prime 4 lezioni: da 20
a 12 poi si stabilizza; a volta si iscrivono persone senza la reale
necessità di ottenere l'abilitazione, poi di fronte all’impegno
mollano; c'è anche chi rinuncia al corso per ragioni contingenti e non
si ri-iscrive una seconda volta. Anche la stanchezza fisica (persone
che si alzano anche alle 4) gioca un suo ruolo nel determinare tanto
gli abbandoni che una frequenza poco partecipata.
Molte materie sono troppo estranee alla reale attività professionale
dei corsisti, sono distanti da ciò che fanno e non riescono a
trasferire quei contenuti nella realtà quotidiana e per questo vivono
tanti contenuti solo come un obbligo con tutto ciò che ne consegue per
l’apprendimento.
All’esame si ha un elevato tasso di bocciati, mediamente il 15% che
raggiunge il 50% con gli extracomunitari, prevalentemente per la
lingua: il libro di testo in uso è difficile, il lessico è
specialistico ma non si può fare un modulo propedeutico di lingua e
linguaggio (giuridica, amministrativa, fiscale tributaria, tecnica).
Il settore è interessato da abbondante normativa che obbliga ad esami e
alla preparazione agli stessi ma le tematiche comuni sono limitate.
Inoltre, per alcune autorizzazioni il corso va rinnovato ogni 5
anni e numerosi utenti ritornano.
Riesame
L'approccio adottato è quello di focalizzazione sui
Contenuti in un
contesto di formazione d'aula, approccio che pare portare ad un
limitato conseguimento degli apprendimenti attesi.
Diversi approcci
Le criticità evidenziate portano a prendere in considerazione le
caratteristiche motivazionali e cognitive dei partecipanti con
l’assunzione dell’obiettivo di favorire lo sviluppo di
Apprendimento
significativo andando oltre la memorizzazione e la ripetizione dei
contenuti.
Pur trattandosi di una formazione istituzionale obbligatoria
l’attenzione deve centrarsi sullo sviluppo delle potenzialità
professionali e sull’autodeterminazione, sulla scorta
ispiratrice dell’
apprendimento espansivo.
La prospettiva che si potrebbe assumere è quella del
Case-based
Learning dove i "contenuti" del corso sono presentati in forma di casi
reali rappresentativi di quei contenuti e dove l’approccio ai contenuti
avviene con approccio induttivo piuttosto che deduttivo, facilitando
così l’apprendimento a persone poco allenate a trattare idee
astratte, come teorie e concetti
I "casi" organizzati in forma di
Database di storie professionali o di
Ask System potrebbero essere utilizzati a supporto delle attività
didattiche in aula o come risorse per un utilizzo individuale di
ripasso e/o recupero.
Le attività didattiche in presenza potrebbero trarre beneficio anche
dall'utilizzo di una didattica basata su
Compiti autentici.
L'investimento necessario a sviluppare i casi è giustificato dal numero delle ripetizioni nel tempo del corso.
Trattandosi di attività formativa destinata ad una categoria omogenea
ed interessata dalla formazione obbligatoria per la realizzazione di
specifiche forme di trasporto, potrebbe essere preso in considerazione
anche l'approccio
Portali Professionali luogo on-line dove gli
autotrasportatori merci hanno un luogo di riferimento abituale e dove
possono trovare risorse per la propria formazione e tra queste i "casi"
di cui si è parlato qui sopra. La messa a disposizione di un portale
professionale
Attraverso il portale, i partecipanti al corso potrebbero "frequentare"
a distanza parte della formazione che potrebbe essere fatta in presenza
(e per questo gli organizzatori possono concordare informalmente
procedure in deroga) in modo da ovviare al problema della frequenza
dovuta alla distanza tra luogo di formazione e di abitazione o lavoro.
La formazione a distanza, più che secondo una impostazione
e-learning,
potrebbe essere strutturata attorno ad
Attività di Apprendimento . In
ogni caso, la formazione a distanza si deve misurare anche con le
capacità dei partecipanti di assumere la prospettiva dell’
Apprendimento autogestito con gli associati atteggiamenti ed abilità.