Normalmente, le
aspettative dalla formazione sono elevate e non di rado contradditorie:
ci si aspetta di apprendere conoscenze ed abilità di immediato utilizzo
una volta rientrati in azienda (
Tema 1), ma alla formazione non si
vuole dedicare tanto tempo (
Tema 5).
Anche se, come è evidenziato nel
caso 5, è opportuno che gli
organizzatori non suscitino aspettative non realistiche dalla
formazione offerta (anche perché alcuni problemi aziendali non sono
problemi di formazione o risolvibili attraverso la formazione), la
formazione può dare i suoi frutti se vi è coerenza tra obiettivi
assunti e caratteristiche dell'offerta formativa.
Tra le caratteristiche di un'offerta formativa vi è anche la variabile
"tempo". Una formazione breve, essenziale, veloce consente di
conseguire obiettivi di apprendimento di portata limitata; obiettivi di
apprendimento consistenti, richiedono adeguato tempo ed un adeguato
impegno.
La contraddizione segnalata qui in apertura è risolvibile se ci si pone
nella prospettiva dell'obiettivo che assume il singolo partecipante:
cosa voglio imparare?
Se un problema aziendale richiede lo sviluppo di abilità di problem
solving, andrebbe affrontando attraverso ambienti di apprendimento
orientati al problem solving, cioè risolvendo problemi piuttosto che
sentendo parlare di come si risolvono problemi.
Se si vuole apprendere la realizzazione di compiti professionali di una
certa complessità (ad esempio apprendere il project management anche
con il supporto di un applicativo dedicato, tipo MS Project), allora
l'approccio per
attività di apprendimento potrebbe essere, dal punto di
vista dell'apprendimento, la soluzione più adeguata.
Se ci si pone l'obiettivo di apprendere l'esecuzione di compiti di
elevata criticità, come in tema di sicurezza nella conduzione di
impianti ad elevato rischio, apprendimento che richiede l'esercizio di
particolari forme di pensiero, allora si dovrebbe partire dalla
cognitive taslk analysis di quei compiti per identificare i contenuti
più utili da affrontare attraverso la formazione intesa anche come
training cognitivo.
L'aggiornamento professionale continuo, se è vero, come è vero, che
dovrebbe essere sempre meno di tipo scolastico (
tema 3), dovrebbe fare
ampio ricorso a
forme naturali di apprendimento e tra queste la
condivisione di conoscenze, esperienze, risorse nella prospettiva del
network di pratica.
Tutti questi approcci sono di certo più impegnativi in termini di tempo
(
Tema 5) e di sforzo cognitivo da dedicare per ottenere risultati che
non "partecipare" a sessioni di trasmissione di contenuti, anche se in
forma di didattica attiva.
Questi, ed altri approcci, richiedono inoltre un cambiamento anche
nella percezione del proprio ruolo come persona che apprende (ad
esempio, attraverso l'assunzione su di sé della responsabilità dei
risultati di apprendimento nella prospettiva del
self-directed learner)
e questo cambiamento genera altro carico psicologico e cognitivo.
La possibilità di impegnare i potenziali partecipanti in attività di
formazione di durata e/o impegno consistente è determinata in
ultima analisi dagli obiettivi di apprendimento che il singolo
partecipante assume anche se l'assunzione di impegni "sfidanti" può
essere favorita dalla percezione di qualità ed utilità della formazione
stessa. Tutte variabili che possono essere costruite nel tempo (
Tema 1
e
Tema 2).