I gruppi di partecipanti che si aggregano attorno ad una proposta
formativa sono quasi sempre eterogenei. Per contro, si è visto che la
formazione viene percepita tanto più utile, quanto più è mirata sulle
esigenze dei singoli utenti (
Tema 1).
L'esigenza di cogliere, nella misura massima possibile, le esigenze
operative di determinati gruppi di utenza può trovare soddisfacimento
attraverso la personalizzazione della formazione che ha la sua base
organizzativa nella necessità di andare oltre percorsi standardizzati
assumendo l’obiettivo della loro flessibilizzazione.
Una formazione tagliata sulle esigenze dei partecipanti non è
facilmente organizzabile per varie ragioni: l'estrema variabilità delle
situazioni aziendali, la necessità (economica ed amministrativa) di
fare un gruppo di una decina di utenti.
La forte eterogeneità dei profili coinvolti è evidenziata nel
caso 3,
formazione di base neo-assunti, un tipo di formazione che è
obbligatoria per quella tipologia di utenza e che, in quanto tale,
demotiva gli stessi. Una strategia di motivazione potrebbe consistere
nel situare la formazione su tematiche strettamente professionali di
fronte ad una vasta gamma di queste. Difficile, quindi, trovare
tematiche significative comuni e costruire classi di profili omogenei.
Una strada perseguita è quella di modularizzare l'offerta formativa ed
attribuire crediti per altra formazione frequentata all'interno
dell'organizzazione.
Nel
caso 5, controllo di gestione PMI, viene evidenziata la questione
di disporre di adeguate informazioni sui partecipanti, tanto come
persone che come azienda. L'approccio adottato è quello di tenere un
incontro individuale iniziale che si è rivelato utile sia per
raccogliere le esigenze dei potenziali partecipanti, ma anche per
esplicitare loro gli obiettivi del corso per non ingenerare aspettative
non realistiche. Nello stesso caso viene evidenziato come in alcuni
casi sia difficoltoso creare un gruppo omogeneo perché il bacino di
utenza è limitato.
L'obiettivo di personalizzare la formazione confligge spesso con le
regole amministrative che regolano l'offerta formativa quando è
finanziata con risorse pubbliche. E' quanto viene evidenziato nel
caso
6, catalogo formazione continua, dove si dà conto di come per attenersi
alla regola che impone un minimo di 8 persone per poter attivare un
corso, si debba dare priorità alle procedure amministrative più che
alle esigenze di apprendimento ed, in ultima analisi, alle condizioni
di efficacia della formazione.
Nel
caso 7, bilancio di competenze, la personalizzazione - in questo
caso del metodo, viene ritenuto il fattore vincente dell'attività
formativa.
La strada della personalizzazione dell’offerta formativa passa
necessariamente attraverso l’abbandono del modello “corso”, cioè di una
modalità di organizzazione della formazione estremamente strutturata
nel percorso e nei contenuti e con limitate risorse a favore di quello
di
Ambiente di apprendimento dove chi apprende ha accesso ad una vasta
gamma di risorse per l’apprendimento ed ha la possibilità di
personalizzare il percorso di apprendimento sulle proprie esigenze.
La flessibilizzazione e la personalizzazione dei percorsi formativi,
con l’indebolimento della struttura stabilita dall’organizzazione,
implica l’assunzione della responsabilità della gestione del percorso
da parte delle persone che apprendono, che quindi si devono muovere
nella logica del
Apprendimento autogestito /Self-Directed Learning,
logica che richiede a chi apprende specifiche abilità ed atteggiamenti.