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Tema 4
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Tema 5
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Tema 6
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Tema 10
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Caso 5

Controllo di gestione per PMI


Il contesto
Una organizzazione economica pubblica, oltre a servizi di vari natura, promuove per il tramite del proprio Ente di formazione numerose attività di formazione destinate alle imprese del territorio con lo scopo di elevarne la competitività economica agendo sulla leva imprenditoriale.


Il bisogno di formazione
Le PMI (piccole e medie imprese, imprese teoricamente fino a 250, dipendenti, nella realtà locale 10 – 50) rappresentano una dimensione aziendale dove l’imprenditore non riesce a seguire tutto.

Quella che prima era un’isola felice con lavoro e risultati, ora non lo è più per l'aumentato della concorrenza.

L’intera economia locale sta passando una fase critica, ma la contingenza ha un maggior impatto presso questa tipologia di imprese anche per la debole o assente competenza gestionale. Le PMI sono, infatti, imprese con ottime competenze produttive ma fragili nel controllo economico e finanziario.


L'azione formativa
Sul tema “controllo di gestione” sono stati attivati 3 corsi in tedesco ed 1 in italiano, con una partecipazione media di 12 persone per corso, imprenditori se si tratta di piccole imprese o, se di più grandi dimensioni, il responsabile amministrativo e di gestione.

Il corso si articola in 5 moduli, complessivamente 10 giornate a tempo pieno, integrato con accompagnamento individuale di 8 ore per partecipante. Il corso può continuare con consulenza aziendale finanziariamente agevolata.

Se il partecipante lo desidera, può sostenere una prova finale per ottenere un attestato di profitto (non solo di frequenza).

A supporto del corso è attivo un ambiente on-line sulla piattaforma MyWifi con materiale integrativo, forum e messaggistica interna.

Con Skype è stato attivato un servizio di coaching a distanza con 3 – 4 partecipanti in contemporanea ottenendo un buon risultato.


Considerazioni
I partecipanti provengono da tutta l’area provinciale e per i più lontani il viaggio rappresentava un  carico di lavoro aggiuntivo.

Al fine di assicurare la maggior coerenza possibile del programma del corso con le esigenze delle aziende presenti, risulta problematico costituire un gruppo omogeno perché il bacino d’utenza è limitato. Servono più informazioni sui partecipanti, per conoscerli meglio come persone, come azienda e come motivazione. E' sempre un problema far incontrare i partecipanti ed il corso. Questa problematica è emersa anche dal debriefing finale: forte eterogeneità in termini di realtà aziendale e di esigenze e, per questo, è necessario un significativo impegno per personalizzare quanto più possibile l'offerta formativa.

Considerati gli impatti sull’apprendimento e sul suo transfer nelle attività lavorative delle differenti forme di attività didattica, dovrebbe essere rinforzata la consulenza individuale.

Nella comunicazione del corso vanno evitare false aspettative verso la formazione; va evitato il messaggio che con la formazione si risolva un problema non formativo.

Si lavora con casi pratici ed esempi che si scelgono dopo aver costituito il gruppo. Gli esempi sono importanti ma devono essere mirati sulle caratteristiche e sulle esigenze del settore.

Per ottenere buoni risultati è importante la motivazione: chi viene al corso deve avere un interesse chiaro perché per imparare ci si deve impegnare, non si deve limitare all’ascolto, si deve mette in pratica e questo significa lavorare, studiare anche a casa.

Una evoluzione metodologica sta nello strutturare il programma su problemi spostandolo dalla focalizzazione sui contenuti. Si è iniziato con il presentare il programma in forma di problemi, attraverso domande.  Non solo concetti teorici ma didattica basata su casi pratici illustrati.

Ci si interroga perché, pur di fronte ad un tema cruciale per il buon funzionamento dell'impresa, non si riscontri un adeguato interesse da parte della potenziale utenza.

Ci sono dei limiti nella formazione in aula mentre molto utili si sono rivelati essere i colloqui individuali.

La prova di valutazione e certificazione finale, che si riteneva fosse un  elemento di attrazione, è stata poco frequentata (1 su 4) con il 20% che non la ha superata.

Si rileva una tendenza verso corsi sempre più brevi: dalla formazione all’informazione. Si nota il dimezzamento dei tempi della durata dei corsi. Sempre meno tempo per la formazione perché si è indaffarati per il lavoro. Non si coglie il valore del distacco dalla quotidianità. Si cerca la soluzione al proprio problema e la si vuole in poco tempo. Pare quasi assistere ad un turismo della formazione.

Si assiste, anche, al paradosso della formazione impossibile: è difficile distaccare gli imprenditori dall’azienda e per questo si attivano corsi brevi, ma viaggiare e sostenere tutti gli altri disagi logistici ed organizzativi per corsi brevi, non conviene.

Non si vuole teoria ma centratura su problemi e sulla loro soluzione.

Si sono tentate esperienza di e-learning in una iniziativa di economia aziendale con parte della formazione che poteva essere fatta in aula oppure online. I partecipanti hanno avuto difficoltà a completare il corso per la problematicità di trovare il tempo necessario. Pare quasi che un impegno determinato dall’esterno (un calendario da rispettare) faciliti  la frequenza.  Forse potrebbe funzionare un modello misto. La questione è, comunque, quale FaD realizzare. I nuovi media sono il futuro della formazione.


Riesame
L'attività formativa è caratterizzata dalla focalizzazione su contenuti arricchita con la presentazione casi nella prospettiva del case-based learning. La centratura sui "contenuti" che potrebbe non consentire il conseguimento degli obiettivi di apprendimento attesi (conoscenza dichiarativa o procedurale invece di conoscenza concettuale). Il caso evidenzia l'esigenza di uno sviluppo dell'azione nella prospettiva del problem solving.


Diversi approcci
Gli obiettivi di apprendimento assunti all'interno dell'azione formativa e le criticità rilevate fanno pensare all'opportunità di arricchire l'offerta formativa, anche se riferito solo ad alcune parti del programma, con un approccio maggiormente strutturato verso il case-based learning assumendo a fondamento concettuale il Case-based Reasoning  reso operativo anche attraverso un  Ask System, approccio che consentirebbe di arricchire e rinforzare l'approccio già utilizzato di lavorare a partire da "domande". Nella prospettiva di un estensivo utilizzo di casi, si potrebbe attivare un ambiente di apprendimento on-line strutturato in forma di database di storie professionali attorno al quale sviluppare progressivamente un  network di pratica. Le risorse per l’apprendimento così strutturate potrebbero rappresentare un punto di ancoraggio per modalità di apprendimento autogestito da gestire anche in forma di circoli di apprendimento.

Per i problemi di frequenza dovuti alle distanze che diversi partecipanti o potenziali tali dovrebbero percorrere per raggiungere la sede del corso, si potrebbe prendere in considerazione anche l'approccio Supporto ed estensione della Formazione in Aula, limitando o ad alcuni contenuti che potrebbero essere adeguatamente utilizzati in autoapprendimento, alla condizione che i partecipanti abbiano buona competenze per ed abbiano un atteggiamento favorevole all' Apprendimento autodiretto.

L'approccio per  Attività di apprendimento potrebbe essere utile o per l'intero corso o per una sua parte, qualora si sia verificata la possibilità di proporre attività di formazione a distanza ed i partecipanti intendano dedicare il tempo necessario ad apprendere a fare il controllo di gestione della propria azienda.

Nella prospettiva dello sviluppo di competenze di problem solving, come indicato dai gestori dell'attività formativa, si potrebbero esplorare anche le opportunità offerte dagli Ambienti di apprendimento orientati al problem solving.



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