Il contesto
Una organizzazione economica pubblica, oltre a servizi di vari natura,
promuove per il tramite del proprio Ente di formazione numerose
attività di formazione destinate alle imprese del territorio con lo
scopo di elevarne la competitività economica agendo sulla leva
imprenditoriale.
Il bisogno di formazione
Le PMI (piccole e medie imprese, imprese teoricamente fino a 250,
dipendenti, nella realtà locale 10 – 50) rappresentano una dimensione
aziendale dove l’imprenditore non riesce a seguire tutto.
Quella che prima era un’isola felice con lavoro e risultati, ora non lo è più per l'aumentato della concorrenza.
L’intera economia locale sta passando una fase critica, ma la
contingenza ha un maggior impatto presso questa tipologia di imprese
anche per la debole o assente competenza gestionale. Le PMI sono,
infatti, imprese con ottime competenze produttive ma fragili nel
controllo economico e finanziario.
L'azione formativa
Sul tema “controllo di gestione” sono stati attivati 3 corsi in tedesco
ed 1 in italiano, con una partecipazione media di 12 persone per corso,
imprenditori se si tratta di piccole imprese o, se di più grandi
dimensioni, il responsabile amministrativo e di gestione.
Il corso si articola in 5 moduli, complessivamente 10 giornate a tempo
pieno, integrato con accompagnamento individuale di 8 ore per
partecipante. Il corso può continuare con consulenza aziendale
finanziariamente agevolata.
Se il partecipante lo desidera, può sostenere una prova finale per ottenere un attestato di profitto (non solo di frequenza).
A supporto del corso è attivo un ambiente on-line sulla piattaforma
MyWifi con materiale integrativo, forum e messaggistica interna.
Con Skype è stato attivato un servizio di coaching a distanza con 3 – 4
partecipanti in contemporanea ottenendo un buon risultato.
Considerazioni
I partecipanti provengono da tutta l’area provinciale e per i più
lontani il viaggio rappresentava un carico di lavoro aggiuntivo.
Al fine di assicurare la maggior coerenza possibile del programma del
corso con le esigenze delle aziende presenti, risulta problematico
costituire un gruppo omogeno perché il bacino d’utenza è limitato.
Servono più informazioni sui partecipanti, per conoscerli meglio come
persone, come azienda e come motivazione. E' sempre un problema far
incontrare i partecipanti ed il corso. Questa problematica è emersa
anche dal debriefing finale: forte eterogeneità in termini di realtà
aziendale e di esigenze e, per questo, è necessario un significativo
impegno per personalizzare quanto più possibile l'offerta formativa.
Considerati gli impatti sull’apprendimento e sul suo transfer nelle
attività lavorative delle differenti forme di attività didattica,
dovrebbe essere rinforzata la consulenza individuale.
Nella comunicazione del corso vanno evitare false aspettative verso la
formazione; va evitato il messaggio che con la formazione si risolva un
problema non formativo.
Si lavora con casi pratici ed esempi che si scelgono dopo aver
costituito il gruppo. Gli esempi sono importanti ma devono essere
mirati sulle caratteristiche e sulle esigenze del settore.
Per ottenere buoni risultati è importante la motivazione: chi viene al
corso deve avere un interesse chiaro perché per imparare ci si deve
impegnare, non si deve limitare all’ascolto, si deve mette in pratica e
questo significa lavorare, studiare anche a casa.
Una evoluzione metodologica sta nello strutturare il programma su
problemi spostandolo dalla focalizzazione sui contenuti. Si è iniziato
con il presentare il programma in forma di problemi, attraverso
domande. Non solo concetti teorici ma didattica basata su casi
pratici illustrati.
Ci si interroga perché, pur di fronte ad un tema cruciale per il buon
funzionamento dell'impresa, non si riscontri un adeguato interesse da
parte della potenziale utenza.
Ci sono dei limiti nella formazione in aula mentre molto utili si sono rivelati essere i colloqui individuali.
La prova di valutazione e certificazione finale, che si riteneva fosse
un elemento di attrazione, è stata poco frequentata (1 su 4) con
il 20% che non la ha superata.
Si rileva una tendenza verso corsi sempre più brevi: dalla formazione
all’informazione. Si nota il dimezzamento dei tempi della durata dei
corsi. Sempre meno tempo per la formazione perché si è indaffarati per
il lavoro. Non si coglie il valore del distacco dalla quotidianità. Si
cerca la soluzione al proprio problema e la si vuole in poco tempo.
Pare quasi assistere ad un turismo della formazione.
Si assiste, anche, al paradosso della formazione impossibile: è
difficile distaccare gli imprenditori dall’azienda e per questo si
attivano corsi brevi, ma viaggiare e sostenere tutti gli altri disagi
logistici ed organizzativi per corsi brevi, non conviene.
Non si vuole teoria ma centratura su problemi e sulla loro soluzione.
Si sono tentate esperienza di e-learning in una iniziativa di economia
aziendale con parte della formazione che poteva essere fatta in aula
oppure online. I partecipanti hanno avuto difficoltà a completare il
corso per la problematicità di trovare il tempo necessario. Pare quasi
che un impegno determinato dall’esterno (un calendario da rispettare)
faciliti la frequenza. Forse potrebbe funzionare un modello
misto. La questione è, comunque, quale FaD realizzare. I nuovi media
sono il futuro della formazione.
Riesame
L'attività formativa è caratterizzata dalla focalizzazione su
contenuti
arricchita con la presentazione casi nella prospettiva del
case-based
learning. La centratura sui "contenuti" che potrebbe non consentire il
conseguimento degli
obiettivi di apprendimento attesi (conoscenza
dichiarativa o procedurale invece di conoscenza concettuale). Il caso
evidenzia l'esigenza di uno sviluppo dell'azione nella prospettiva del
problem solving.
Diversi approcci
Gli obiettivi di apprendimento assunti all'interno dell'azione
formativa e le criticità rilevate fanno pensare all'opportunità di
arricchire l'offerta formativa, anche se riferito solo ad alcune parti
del programma, con un approccio maggiormente strutturato verso il
case-based learning assumendo a fondamento concettuale il
Case-based
Reasoning reso operativo anche attraverso un
Ask System,
approccio che consentirebbe di arricchire e rinforzare l'approccio già
utilizzato di lavorare a partire da "domande". Nella prospettiva di un
estensivo utilizzo di casi, si potrebbe attivare un
ambiente di
apprendimento on-line strutturato in forma di
database di storie
professionali attorno al quale sviluppare progressivamente un
network di pratica. Le risorse per l’apprendimento così strutturate
potrebbero rappresentare un punto di ancoraggio per modalità di
apprendimento autogestito da gestire anche in forma di
circoli di
apprendimento.
Per i problemi di frequenza dovuti alle distanze che diversi
partecipanti o potenziali tali dovrebbero percorrere per raggiungere la
sede del corso, si potrebbe prendere in considerazione anche
l'approccio
Supporto ed estensione della Formazione in Aula, limitando
o ad alcuni contenuti che potrebbero essere adeguatamente utilizzati in
autoapprendimento, alla condizione che i partecipanti abbiano buona
competenze per ed abbiano un atteggiamento favorevole all'
Apprendimento autodiretto.
L'approccio per
Attività di apprendimento potrebbe essere utile o
per l'intero corso o per una sua parte, qualora si sia verificata la
possibilità di proporre attività di formazione a distanza ed i
partecipanti intendano dedicare il tempo necessario ad apprendere a
fare il controllo di gestione della propria azienda.
Nella prospettiva dello sviluppo di competenze di
problem solving, come
indicato dai gestori dell'attività formativa, si potrebbero esplorare
anche le opportunità offerte dagli
Ambienti di apprendimento orientati
al problem solving.